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Si sa, i peli superflui non piacciono a tutti. In taluni casi l’ipertricosi si associa a follicolite recidivante, in particolare sulle aree di sfregamento. In altri casi i quadri sono assimilabili ad irsutismo, ovvero una crescita pilifera esagerata anche in aree tipicamente maschili.
Oltre ad un problema puramente estetico, la crescita eccessiva di peli si può associare a patologie dermatologiche e/o ormonali. Negli anni la tecnologia si è evoluta per rispondere alla necessità dei pazienti di diminuire la crescita pilifera e questa innovazione progressiva ha portato alla realizzazione di macchinari sofisticati che hanno grande efficacia con minimi effetti collaterali. Questo articolo è stato ideato e scritto dai nostri dermatologi, esperti in laserterapia, che hanno raccolto le domande più frequenti (FAQ) dei pazienti circa l’epilazione laser, nella speranza di combattere le tante fake news e dare informazioni chiare e dettagliate.
Domande frequenti
1Che cos’è un laser epilatorio e come funziona?
La luce laser riesce ad interagire in modo specifico con i tessuti umani, sia in modo fisico che biologico. L’interazione tra luce e tessuti è caratterizzata dal passaggio di energia (radiazione luminosa) che trasformandosi in calore distrugge il bersaglio. Il laser, mediante un sofisticato sistema fisico di emissione (sorgente) e un
apparato ottico di lenti particolari, genera un fascio luminoso (radiazione luminosa), monocromatico (lunghezza d’onda specifica), coerente (in fase), non divergente (collimato) che colpisce esattamente la zona dove è puntato lo spot. Affinché tale sistema possa amplificare perfettamente la sua azione viene indirizzato verso un bersaglio (target) dalle precise caratteristiche organiche sensibili alla sua luce (fototermolisi selettiva) in modo da causare l’effetto biologico desiderato.
Le differenze fisiche tra i vari tipi di Laser sono rappresentate oltre che dalla sorgente (cristallo, gas, ecc.), anche dalla lunghezza d’onda del fascio luminoso espressa in nanometri, e dalla durata dell’impulso laser. In termini più semplici, l’epilazione laser sfrutta un’energia luminosa che viene trasformata in energia termica, ovvero calore: il laser emette un unico tipo di luce e un’unica lunghezza d’onda, che viene assorbita dalla melanina contenuta nel bulbo del pelo, distruggendo il bulbo pilifero. ll danno termico prodotto nell'area del follicolo pilifero si ritiene sia la causa primaria dell'inibizione della crescita o ricrescita del pelo per tempi prolungati. È possibile limitare il danno termico solo all'area del follicolo pilifero sfruttando la fototermolisi selettiva, cioè il differente
assorbimento della luce a diverse lunghezze d'onda da parte di diversi tessuti. L'assorbimento della luce nei tessuti a specifiche lunghezze d'onda dipende dalla concentrazione di acqua e di cromofori. I principali cromofori cutanei sono:
- la melanina, il pigmento di pelle e capelli, nella forma di eumelanina (marrone, nera) sia di feomelanina (tendente al rosso/biondo)
- l'emoglobina del sangue, nella forma sia di ossiemoglobina (rosso vivo caratteristico del sangue arterioso) sia di deossiemoglobina (rosso tendente al blu caratteristico del sangue venoso)
- LASER ALESSANDRITE ( ~755-770 nm) Nasce specificatamente per l’epilazione: il suo bersaglio è la melanina presente in abbondanza all'interno del bulbo del pelo in fase di crescita. Permette la fototermolisi selettiva del bulbo (radice) dei peli e non danneggia la cute circostante purché questa non contenga molta melanina. Pertanto il suo utilizzo è indicato per tutti i peli (tranne i peli bianchi o grigi) in soggetti di carnagione non scura e non abbronzata.
- LASER DIODO ( 808-810 nm) il Laser diodo segue il principio della fototermolisi selettiva. In coloro che presentano peli di colore rosso o biondo il trattamento risulterà meno efficace.
2Qual è la differenza fra laser Alessandrite e laser Diodo?
I laser in questione sono entrambi utilizzati per l’epilazione laser ma emettono luce a diverse lunghezze d’onda: l’Alessandrite emette a 755 nm, il Diodo a 808 nm. Le tecnologie hanno dunque la stessa finalità ma non sono sovrapponibili. Sono entrambe efficaci sul target melanina con una differenza sulla feomelanina.
Il laser alessandrite è più specifico per la feomelanina e perciò è in grado di colpire, oltre ai peli scuri, i peli castani chiaro o biondi, il diodo ha attività solo sulla eumelanina (il pelo scuro). Sicuramente il laser alessandrite ad oggi viene considerato il laser più raffinato ed il più indicato per l’epilazione secondo gli studi scientifici. Sulle prima sedute laser su pelo scuro la differenza non è sostanziale (i risultati delle prime sedute sono sovrapponibili) ma quando, dopo alcune sedute, il pelo tende ad assottigliarsi e a perdere progressivamente colore, il laser alessandrite garantisce il massimo risultato in meno sedute. Il laser diodo infatti ha più difficoltà nel leggere i peli più sottili. Con il laser alessandrite solitamente sono necessarie meno sedute per ottenere i risultati desiderati, con il diodo i tempi possono essere più lenti. Infine il laser alessandrite è un laser medicale, per cui è utilizzabile solo da personale medico e non da personale estetico..
3Qual è la differenza fra laser utilizzato dal medico e dall’estetista?
Il decreto legge 12/05/2011 stabilisce che il personale non medico del settore estetico non ha l’autorizzazione per utilizzare dispositivi per la depilazione ad impulsi luminosi con alte fluenze. La legge impedisce quindi a personale non medico l’utilizzo di macchinari che possano emettere alte potenze. Lo strumento laser in possesso del medico è sicuramente più efficace e dunque più potente, e questo si ripercuote sul numero di sedute e sull’efficacia del processo di epilazione. Secondo la regolamentazione vigente in Italia, gli estetisti possono utilizzare solo lunghezze d’onda fra gli 800 e i 1200 nm, per questo motivo è loro vietato l’utilizzo del laser alessandrite, possono utilizzare solo un laser diodo, depotenziato.
L’ultima precisazione viene fatta sull’operatore. Un medico dermatologo ha sicuramente più esperienza sul trattamento di eventuali (seppur rari) effetti avversi ma in generale ha una preparazione molto più solida sulla laserterapia e sulla gestione dei trattamenti con un margine di sicurezza migliore. Con questo non vogliamo sminuire la professionalità degli estetisti ma spiegare, dati alla mano, le reali differenze delle metodiche, fermo restando che un paziente con pelo scuro e pelle chiara ha la possibilità di avere buoni risultati sia con un laser estetico sia con un laser medicale.
4Il laser per epilazione ha efficacia sui peli chiari?
Finchè nel pelo è contenuta melanina, si essa eumelanina o feomelanina (scura o chiara) può essere un target per il laser. Come già spiegato in precedenza per i peli chiari è preferibile il laser Alessandrite che si è dimostrato più efficace. Purtroppo nessun laser è invece in grado di rimuovere i peli bianchi, per assenza di cromoforo. Alcuni pazienti hanno provato a colorare con la tinta i peli. Questo ovviamente non ha nessuna efficacia, il laser legge la melanina contenuta nel bulbo del pelo e non nel fusto!
5La luce pulsata per l’epilazione è efficace?
La luce pulsata di definizione non è un laser poiché trattasi di una luce policromatica ad alta intensità che viene ‘filtrata’ con particolari lenti per essere selettiva sulla melanina. Il principio di
funzionamento è lo stesso, l’energia emessa dal macchinario si trasforma in calore una volta raggiunto il bulbo pilifero. Gli studi scientifici sono unanimi nel sostenere che il laser Alessandrite sia più efficace e soprattutto meno doloroso. Esistono anche apparecchi di luce pulsata domiciliare. Ovviamente si tratta di macchinari che possono emettere potenze molto basse. Personalmente noi li sconsigliamo, quando si tratta di trattamenti del genere è bene sempre affidarsi a professionisti del settore per evitare spiacevoli conseguenze.
6L’epilazione è definitiva?
È una risposta molto difficile. L’epilazione laser è definita progressiva. Il laser risulta efficace sul pelo in fase anagen (fase di crescita) piuttosto che in fase telogen. I cicli dei peli non sono sincroni, motivo per cui sono necessarie più sedute. Il pelo sostanzialmente non ‘scompare’ magicamente ma diventa pelo vello, ovvero perde completamente il colore e si assottiglia talmente tanto da essere invisibile come i peli dei bimbi appena nati. Se si eseguisse una biopsia della cute trattata con laser dove i peli non sono più visibili, comunque vedremo i follicoli con i peli vello. In virtù di queste premesse è doveroso specificare che l’epilazione è un percorso che porta al graduale assottigliamento, non sincrono, dei peli nella zona trattata. Si arriverà ad un punto che potrebbe essere necessaria una seduta di mantenimento ogni 6-12 mesi su peli sempre più sottili e chiari. In tal senso è quindi definita progressiva, la parola permanente è tecnicamente scorretta perché i peli potrebbero ricrescere in un sistema biologico complesso come quello umano.
7È possibile eseguire il trattamento laser su pelle scura o abbronzata?
Il trattamento può essere eseguito su pelli scure cambiando sorgente laser ed utilizzando un laser neodimio yag che ha come cromoforo l’emoglobina, colpendo selettivamente i vasi che alimentano il bulbo pilifero e non la melanina. Il cromoforo melanina risulterebbe difficoltoso da individuare per la poca differenza di colore con la pelle scura. Per la cute abbronzata il discorso è diverso. Solitamente consigliamo di iniziare il trattamento in autunno/inverno su cute non abbronzata così da poter utilizzare energie più elevate e quindi più efficaci. In estate prima e dopo il laser è necessario utilizzare una crema protettiva ad alto SPF, le sedute in estate sono più viste come ‘mantenimento’, si possono eseguire ma in virtù della stagione è meglio non esagerare con l’energia erogata dal laser. Un buon specialista saprà consigliarvi il timing delle sedute.
8Quante sedute sono necessarie?
Il numero di sedute è altamente variabile a seconda del tipo di pelo, dell’assetto ormonale, della zona, dal sesso del paziente. In linea generale si stima che 7-8 sedute sono necessarie per eliminare l’80% dei peli. Questa è una media che non tiene conto di tutte le variabili sopra descritte. Nel percorso di fotoepilazione è necessario considerare almeno 4-6 sedute distanziate di circa un mese / un mese e mezzo (si attende la ricrescita pilifera).
9E’ doloroso?
No. Il macchinario che è presente in SkinMed è un laser alessadrite con sistema di raffreddamento integrato che risulta praticamente indolore anche nelle zone più sensibili.
10È pericoloso per gli occhi?
Si, il laser alessandrite va utilizzato con i dovuti DPI (dispositivi di protezione individuale) ovvero occhiali schermati sia per il paziente sia per l’operatore
11Quali sono gli effetti collaterali?
Solitamente dopo la seduta può comparire rossore, edema, lieve bruciore che scompare in qualche ora. Le ipopigmentazioni (macchie chiare) possono comparire su cute abbronzata ma tendono a migliorare nei mesi senza essere permanenti. Altri effetti collaterali sono aneddotici.